I colluttori
Solitamente impariamo a conoscere i collutori in uno studio dentistico. E’ il classico sciacquo che ci invitano a fare prima di un intervento odontoiatrico. Si sfrutta l’azione disinfettante del collutorio per creare e mantenere sterile l’ambiente del cavo orale.
I collutori sono soluzioni di vari liquidi che si utilizzano per disinfettare la bocca o per somministrare farmaci all’interno del cavo orale. Vengono usati in genere come sciacqui per curare le infezioni gengivali, per contrastare la formazione della placca batterica e della carie, per rimineralizzare i denti o anche solo per rinfrescare l’alito.
Questi antisettici orali non sono assolutamente in grado di sostituire l’azione meccanica dello spazzolino per la rimozione della placca batterica.
Tutti i collutori possono presentare degli effetti collaterali, alcuni clinicamente lievi (come una leggera colorazione bruna dei denti o una temporanea alterazione dei gusti), altri, in casi rari, possono scatenare vere e proprie razioni allergiche che impongono subito la sospensione dell’uso del prodotto.
In ogni caso è buona norma limitare l’uso dei collutori per periodi brevi, e andrebbero riservati a chi non riesce sempre a garantire una buona igiene orale con gli strumenti tradizionali (spazzolino e filo interdentale).
Un paio di consigli:
- Attenzione all’uso del collutorio nei bambini, per il rischio che venga ingerito.
- Preferire collutori non in soluzione alcolica.
Vediamo ora i collutori in commercio e la loro composizione.
La clorexidina
Desideriamo volutamente parlare per prima della Clorexidina perché è di gran lunga l’antisettico più studiato e più efficace per limitare la formazione della placca batterica e per prevenire le gengiviti.
La Clorexidina è infatti attiva contro un buon numero di gram negativi, gram positivi e funghi.
Esistono in commercio collutori con la Clorexidina in varie concentrazioni. Le più diffuse sono allo 0,2% – 0,12% – 0,05%.
Concentrazioni inferiori sembrano non essere sufficienti per garantire un adeguata azione disinfettante.
E’ doveroso segnalare che è stato dimostrato che le concentrazioni dello 0,2% per 10 ml. e quelle dello 0,12% per 15 ml. hanno un’efficacia molto simile. Quest’ultima confezione (0,12%) ha però il vantaggio di limitare gli effetti collaterali.
La Clorexidina esiste anche in formulazione gel e in spray per uso locale.
Lo spray in particolar modo può essere una valida alternativa allo sciacquo perché :
- consente di veicolare il principio attivo direttamente sulla superficie del dente,
- si possono utilizzare dosaggi più bassi.
Posologia : Si consigliano di solito 2 sciacqui al giorno della durata di uno o due minuti dopo i pasti o uno alla sera prima di coricarsi. Non deglutire, sputare e non risciacquare. E’ opportuno possibilmente evitare di bere, mangiare e fumare almeno per un’ora successiva allo sciacquo.
Effetti collaterali : l’uso prolungato del collutorio alla Clorexidina può provocare pigmentazioni di colore bruno sullo smalto dei denti (*). Sono stati inoltre segnalati rari casi di bruciore, secchezza della mucosa orale, alterazione del colore della lingua e alterazione dei gusti.
(*)Nota : La Clorexidina è stata presentata da poco con una nuova formulazione che assicura la medesima azione antibatterica sul cavo orale, ma limita la pigmentazione bruna dei denti.
Interazioni: si invita a prestare attenzione al concomitante utilizzo della Clorexidina con dentifrici che contengono sodio laurilsolfato. Anche il Fluoro, presente sia nei dentifrici che in alcuni collutori, potrebbe rendere meno intensa l’azione della Clorexidina.
Dopo l’utilizzo questi prodotti è buona norma, perciò, attendere una mezzora prima dello sciacquo con Clorexidina.
Collutori contenenti Fluoruri
Il miglior prodotto combina il Fluoruro stannoso con il Fluoruro amminico. Il suo potere battericida è in grado di ridurre l’accumulo della placca batterica e contrastare l’insorgenza di gengiviti.
Il Fluoro contenuto in questi collutori assicura inoltre un’azione di rimineralizzazione degli strati superficiali dello smalto. Ottimi per prevenire la carie in soggetti cariorecettivi e per diminuire la sensibilità dentinale, nei portatori di apparecchi ortodontici o protesi parziali, nei pazienti affetti da xerostomia (ridotta salivazione).
Gli effetti collaterali sono limitati , è possibile utilizzare uno sciacquo al giorno anche per periodi prolungati.
Collutori contenenti Fenoli ed Oli essenziali.
Sebbene sia stata documentata una certa azione antiinfiammatoria, l’efficacia di questi collutori è ben lontana da quella della Clorexidina. E’ utile però per ridurre il livello della placca batterica e di prevenire le gengiviti. Il prodotto più conosciuto è la Listerina, una soluzione alcolica composta da oli essenziali, timolo, eucaliptolo e mentolo.
Un altro collutorio derivato dai fenoli è il Triclosan che viene proposto come un agente in grado di ridurre le gengiviti grazie alla sua liposolubilità che gli consente di penetrare meglio l’ epitelio.
L’effetto antiplacca è però modesto. Per assicurare i risultati migliori il Triclosan andrebbe utilizzato almeno per 3-6 mesi, però non tutti sono convinti e sicuri del suo profilo di discreta tollerabilità.
Collutori contenenti fans (farmaci antiinfiammatori non steroidei)
L’uso è riservato come antiinfiammatori locali per alleviare il dolore in caso di lesioni alle mucose o come terapia post-intervento odontoiatrico.
Collutori tampone
Quando vi è la sola necessità di ripristinare il corretto ph nel cavo orale si possono utilizzare prodotti con bicarbonato di sodio o altri agenti tampone avendo cura di limitarne l’uso nel tempo.
In conclusione
L’uso di un collutorio può aiutare a completare la nostra igiene orale nei casi di rischio di accumulo placca batterica o gengiviti in atto. Non è però in grado di sostituire i tradizionali mezzi di pulizia dentale come lo spazzolino , il filo interdentale e lo scovolino.
L’utilizzo corretto del collutorio inoltre, come detto precedentemente, andrebbe limitato nel tempo.
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